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“LA DISCARICA DI IMOLA VA CHIUSA E BONIFICATA.” (CIT. ISDE 2016)
Oggi che si torna a parlare di sopraelevazione come nulla fosse, dopo il blocco del progetto da parte del Consiglio di Stato, ci sembra più che mai opportuno riproporre all’attenzione della cittadinanza la lettera aperta che i Medici Per l’Ambiente ci indirizzarono già 2016.
Già nel 2016 i Medici per l’Ambiente, rappresentanti dell’ISDE Emilia-Romagna, si mostrarono preoccupati a seguito dell’approvazione del progetto di sopraelevazione della discarica Tre Monti di Imola da parte della Conferenza di Servizio. Tanto che inviarono una lettera aperta alla cittadinanza, firmata dal Dott. Giuseppe Miserotti Presidente ISDE Emilia Romagna, dal Dott. Ruggero Ridolfi Presidente ISDE Forlì e dalla Dott.ssa Patrizia Gentilini Comitato Scientifico ISDE Italia, con la quale vennero evidenziate, una volta di più, le molte criticità connesse ad un sito che si presenta come la discarica più grande dell’Emilia-Romagna, con oltre 40 anni di vita.
“È noto che le discariche sono anche la destinazione finale della maggior parte delle ceneri prodotte dalla combustione di rifiuti, tranne quelle da combustibili solidi secondari (CSS) utilizzati nei cementifici ed utilizzate nella produzione di clinker/cemento. In entrambi i casi, la destinazione finale delle ceneri da incenerimento di rifiuti ha conseguenze ambientali e sanitarie gravi, che vanno dalla contaminazione del suolo (in particolare da metalli pesanti), delle falde acquifere, dell’atmosfera ed inevitabilmente della catena alimentare”. Queste le parole dei Medici per l’Ambiente.
Il Position Paper di ISDE Italia sulla “Gestione sostenibile dei rifiuti solidi urbani” pubblicata il 12 Agosto 2015 e disponibile online, riporta una lunga e documentata lista di gravi patologie in popolazioni che abitano in prossimità di discariche, ricordano i medici.
“Sono descritti eccessi di mortalità per malattie cardiovascolari, respiratorie, dell’apparato digerente e del sistema nervoso; un aumentato rischio di malformazioni congenite (in particolare difetti del tubo neurale e dell’apparato circolatorio, gastroschisi, e palatoschisi) e di basso peso alla nascita nella popolazione residente entro due chilometri di distanza da discariche di rifiuti. Infine, numerose pubblicazioni segnalano un aumento di tumori maligni del sistema ematolinfopoietico (soprattutto linfoma non-Hodgkin), del fegato e delle vie biliari, del rene, del pancreas, della vescica, dello stomaco, del polmone, della prostata in chi vive in prossimità di queste aree, che rilasciano contaminanti chimici con capacità cancerogena nota, ed una varia ed ampia combinazione di veleni ad elevata tossicità. Tutte questa documentazione (una quarantina di voci bibliografiche sono riportate di seguito e sono consultabili nel documento ISDE), confuta la visione che ci offre il documento di Hera del 5/2/2016 in particolare sulla valutazione del rischio per la salute umana”.
Rilevante inoltre la dichiarazione del Presidente della regione Stefano Bonaccini, ricordata ancora dai Medici ISDE, risalente al il 13 agosto 2015: “abbiamo fatto, in queste settimane, scelte chiare e precise, puntando su riduzione drastica di discariche e inceneritori, autosufficienza e diminuzione dei rifiuti…. drastica riduzione, entro il 2020, delle discariche, come chiede l’Unione Europea..”
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