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In discarica andava tutto bene. Herambiente gestiva l’impianto, ARPAE, come da programma, faceva un sopralluogo all’anno per verificare che il gestore ottemperasse alle prescrizioni, e le attività prosperavano tranquillamente. Almeno fino al 2015, quando esattamente il 12/10/2015 ARPAE decide di analizzare le acque di alcuni pozzi spia che Herambiente aveva installato qualche anno prima (nel 2010 e 2013) attorno alle vasche di stoccaggio del percolato, quali presidi di monitoraggio della tenuta delle stesse. È incredibile ma, quattro giorni più tardi, il 16/10/2015, Herambiente segnala un’anomalia occorsa alle vasche di stoccaggio, e il 17/10/2015 ARPAE ritorna in discarica a completare il monitoraggio delle acque dei pozzi.
I risultati delle analisi sono sconfortanti.
C’è contaminazione delle acque ovunque.
La Città Metropolitana di Bologna è costretta ad emettere una diffida nei confronti di Herambiente.
ARPAE fa installare 15 nuovi piezometri, dentro e fuori la discarica, e i risultati delle analisi condotte in parallelo col gestore evidenziano sempre superi. Allora si procede alla bonifica, che consiste nella rimozione di solo due delle quattro vasche presenti, e all’avvio di un ulteriore monitoraggio della durata di due anni. I monitoraggi rilevano una presenza costante di superi, senza alcun trend di miglioramento o peggioramento come ribadisce a più riprese ARPAE. Tuttavia, l’indagine isotopica condotta da ARPAE escluderebbe legami tra la contaminazione rilevata all’interno della discarica e all’esterno, ma criticità metodologiche ed interpretative mettono in forte dubbio la valenza scientifica dell’indagine.
In breve, sembra evidente un contatto di prossimità tra le acque che circolano all’interno della discarica e quelle all’esterno. Essendo le prime contaminate, lo risultano anche le seconde.
In questa sezione sono raccolti i documenti riguardanti gli aspetti ambientali relativi alla discarica, prodotti dal Comitato nel corso degli anni. Inoltre, per completezza d’informazione, sono indicati i siti a cui accedere per visionare i documenti prodotti da ARPAE, Herambiente e Regione.
Link utili
Seguono gli indirizzi web dei siti istituzionali che, a diverso titolo, si interessano e pubblicano documenti relativi alla Discarica Tre Monti.
- La Regione Emilia-Romagna, nel proprio sito di valutazioni ambientali, raccoglie la documentazione relativa alle procedure VIA-VAS tra le quali, nel Comune di Imola, le procedure sull’ampliamento e la sopraelevazione della discarica. E’ possibile prendere visione dei progetti della discarica, delle integrazioni e delle decisioni prese. Per esempio, c’è il documento di oltre 600 pagine, prodotto un 21/12/2016 in cui la Giunta della Regione Emilia-Romagna rilascia l’Autorizzazione Integrata Ambientale per la sopraelevazione della discarica.
https://serviziambiente.regione.emilia-romagna.it/viavas/
- L’Osservatorio IPPC di ARPAE Emilia-Romagna riporta l’Elenco provvedimenti, l’Elenco Verifiche Ispettive effettuate da ARPAE, il Reporting. Particolarmente interessanti le relazioni annuali ed allegati che il gestore Herambiente è tenuto a produrre annualmente.
http://ippc-aia.arpa.emr.it/ippc-aia/DettaglioImpiantoPub.aspx?id=62
- Il sito ARPAE raccoglie i report degli esiti dei monitoraggi della discarica Tre Monti di Imola (BO) eseguiti da ARPAE e organizzati per anno, a partire dal 2009. Si nota come fino al 2014, i sopralluoghi programmati di ARPAE siano puramente formali, atti a verificare eventuali non ottemperanze del gestore. A partire dal 2015, in seguito all’accertamento casuale di perdite di percolato dalle vasche di stoccaggio, il monitoraggio si è fatto più intenso, incalzato anche dall’azione del nascente Comitato Vediamoci Chiaro.
- Nel sito del Comune di Imola, nella sezione delle informazioni ambientali, sono resi pubblici gli esiti dei monitoraggi svolti da Herambiente e trasmessi al Comune di Imola. Tali monitoraggi rientrano nell’attività di controllo prescritta da ARPAE per la verifica dell’efficacia dell’intervento di bonifica. Leggendo i risultati si vede come l’intervento non si possa considerare risolutivo.